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Intervista a Fossombrone per il Club du Matin Napolitain

a cura di Philippe Le Nours

Interview des di Fossombrone

mastino-passion

Philippe Le Nours : Cari amici, potete dirci quando e come è nata la vostra passione del mastino napoletano ?

Massimo Vinattieri : questa domanda mi fa tornare indietro di 40 anni, quando alla fine degli anni '60, allora tredicenne, vidi il mio primo mastino in un negozio di animali imbalsamati ; era un soggetto di colore mogano, con collare chiodato, un animale poderoso. Ne rimasi impressionato. Cominciai a frequentare le esposizioni canine da spettatore, girovagando fra i ring di tutte le razze, spostandomi in treno fino a Milano. Questa malattia non mi ha più lasciato, ho cominciato a leggere molti libri di cinofilia e i molossoidi erano, fra tutti, i soggetti che più mi interessavano, e fra questi più di tutti il mastino napoletano per il senso di antico che rappresenta, per il suo aspetto scultoreo e maestoso, per la sua espressione fiera e severa.

Federico Vinattieri : carissimo Philippe, per me è semplice rispondere a questa domanda. Io praticamente ho visto i mastini da quando sono nato. Mio padre mi ha fatto appassionare a questa meravigliosa razza. Ho sempre seguito mio padre e gli altri alle esposizioni fin da quando ero molto piccolo e da circa 10 anni partecipo attivamente a tutte le manifestazioni più importanti d'Italia e d'Europa, sempre cercando di portare alta la "bandiera di Fossombrone".



Philippe Le Nours : Come siete arrivati a associarvi nell'allevamento ?

Massimo Vinattieri : per anni mi sono occupato di razze più facili e proprio nel 1977 decisi di chiedere l'affisso di allevamento, insieme all'amico Giovanni Pancani. Nel 1980, sospesi l'attività con l'allevamento di Fossombrone e cominciai ad avvicinarmi alla casa di Mario Querci. Ne rimasi affascinato. Diventammo amici, imparai da lui a muovermi nel mondo del mastino. Mi regalò il mio primo soggetto : Boumpie di Ponzano ; arrivò la mia prima cucciolata di Ponzano e continuai questa frequentazione fino alla sua scomparsa. Solo allora, con le due femmine che mi aveva lasciato (Tessana di Ponzano e Ebla di Ponzano), iniziai ad allevare i mastini sotto Fossombrone. Subito dopo abbiamo deciso di associarsi con Galardi prima e con Valerio Meucci dopo, che rispettivamente avevo conosciuto in questi dieci anni passati nell'ambiente di Mario Querci. Avevamo fra tutti (ed erano numerosi gli amici di Mario) lo stesso concetto di tipo, la stessa visione sul futuro della razza (Galardi con Gaio di Ponzano e Meucci con Afra), ma soprattutto avevamo come obbiettivo comune quello di mantenere e preservare il tipo Ponzano e la soddisfazione più grande è arrivata dopo anni di lavoro (fra sconfitte, delusioni e successi) quando a un raduno di razza presentando la coppia Deborahcollacca e Ludovico il Moro di Fossombrone, il giudice Professor Mariotti disse al pubblico presente che eravamo i veri eredi di Mario Querci. Altri amici sono successivamente entrati a far parte dell'allevamento di Fossombrone : mio figlio Federico per passione ereditaria, Mario Mazzucconi, Massimiliano Fé, Antonio Iacobucci, Massimo Cecchi (amico di tanti viaggi che purtroppo non è più con noi) e altri ancora si stanno avvicinando : Andrea Ventura, Silvia Amadeo, Pietro Mocali, Massimo Nencioni, ecc…L'allevamento di Fossombrone per nostra volontà e disponibilità è diventato una società di comuni intenti, un caso unico nella cinofilia ; ognuno di noi ha pochi mastini che messi insieme diventano un numero consistente e il successo di uno qualunque è il successo di tutti. E l'entusiasmo iniziale che con gli anni ci aveva abbandonato, ci viene rinnovato dai più giovani.


Philippe Le Nours : Fossombrone è il nome di un comune nella regione delle Marche a 20 chilometri della città d'Urbino. Siete sistemati e allevate in Toscana. C'è qualcosa di particolare nella scelta del vostro affisso ?

Massimo Vinattieri : quando andammo alla sede dell'E.N.C.I. a chiedere l'affisso di allevamento nel lontano 1977, sul modulo di richiesta dovevamo scrivere tre opzioni : la terza scelta fu il nome di una strada di Firenze, che fu accettata dall'Ente nazionale come nome dell'allevamento. Il nostro nome non ha niente a che vedere con il nome dell'omonimo Comune nelle Marche. Noi siamo Toscani.


Philippe Le Nours : Il vostro tipo, si dirà il tipo " di Fossombrone " è caratterizzato dalla testa cubica coi cubo cranio e cubo muso e assi ben paralleli tra l'altro. Nonostante ciò, vi ho sentito parlare del tipo " di Ponzano " per caratterizzare i vostri cani. Perché quel riferimento permanente a quel allevatore storico che era Mario Querci ? Sembrate dedicargli un rispetto, un' ammirazione e un' immensa riconoscenza. Potete dirci chi era Mario Querci e in che cosa ha irrimediabilmente segnato la nostra razza, " la razza dei signori " ?

Massimo Vinattieri e Alessandro Galardi: su Mario Querci è già stato detto molto, quasi tutto. Inutile ripetersi, inutile ricordare i nomi dei cani leggendari che hanno fatto la storia della razza. Ci piace ricordare Mario quando l'accompagnavamo al canile in quelle sere d'estate e quando ci chiedeva di rimanere a cena a casa sua, con sua moglie Bruna, che era sempre pronta ad apparecchiare la tavola. Ci piace ricordarlo quando facevamo quei viaggi in auto per andare in esposizione e ci diceva bonariamente di essere stanco di tutte le nostre domande, quando insieme facevamo quelle passeggiate con i cani lungo il fiume. Ci piace ricordarlo quando, durante una gara, con uno sguardo d'intesa ci faceva capire quale era il mastino che doveva vincere; quando lo trovavamo a casa intento a somministrare il biberon ai cuccioli e quando mettendoci alla prova ci chiedeva un giudizio: - "che cosa ne pensate?". Lui non amava insegnare: - "chi ha occhi impari!" Amava ripetere…, ma riusciva sempre ad essere disponibile con chi gli chiedeva spiegazioni. Mario Querci era un uomo di grande carisma, a prima vista austero, severo, ma con una grande dote di conoscere e capire gli stati d'animo altrui, consapevole del proprio sapere ed esperienza è riuscito ad inventare un modello di mastino che è stato universalmente ammirato. Un uomo che non ci ha tramandato segreti particolari, ma la vera eredità che ci ha lasciato è quella di insegnarci un comportamento corretto da tenere nella vita e quella di perseguire uno scopo senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà. Una persona eccezionale che ha lasciato un segno indelebile nei nostri ricordi, VIVO, quasi come fosse ancora là ad aspettarci, pronto per partire insieme.

Federico Vinattieri : Mario Querci è ormai una figura leggendaria nel mondo della cinofilia e nel mastino. Io ho avuto la grande fortuna di conoscerlo, ma purtroppo era troppo giovane e quindi i miei ricordi di lui non sono molto nitidi nella mia mente. Ricordo che mi ha tenuto in braccio diverse volte e che mi portava sempre a vedere i cuccioli nelle sue "sale parto".


Philippe Le Nours : Quali sono i cani che hanno maggiormente segnato l'evoluzione del vostro allevamento ?

Massimo Vinattieri : non c'è un cane in particolare, ma tutto il lavoro dell'allevamento di Fossombrone si basa su un filo conduttore preciso. E' una linea materna che viene da lontano, che con l'inserimento di volta in volta di vari maschi, spesso del nostro stesso allevamento, ha costruito questa strada fino ai nostri giorni. Ci siamo posti dei criteri rigorosi di selezione e da quali non siamo mai usciti fino a oggi. Qui di seguito uno schema della nostra linea materna discendente :

linea di sangue

Philippe Le Nours : Potete enumerare i principali campioni del vostro allevamento e i loro titoli ?

Federico Vinattieri : Fossombrone attualmente conta 73 titoli. Qui di seguito ti ho fatto un elenco solo dei titoli più significativi e a partire dalla fine degli anni '80, dei soggetti allevati o di proprietà di Fossombrone:

  • Afra: campionessa italiana 1986.

  • Olmo di Ponzano: campione A.T.I.MA.NA. giovane 1992.

  • Gaio di Ponzano: campione Italiano 1993, europeo 1993, mondiale 1994, winner Trofeo Mario Querci 1994.

  • Rosco di Ponzano: campione italiano 1991, internazionale.

  • Penelope Vilardo Arké Kunon: campionessa mondiale 1995, italiana 1995, mondiale 1995, winner Trofeo Mario Querci 1995.

  • Donchisciotte di Fossombrone: campione europeo giovane 1993, campione giovane sammarinese 1993.

  • Maga di Fossombrone: campionessa italiana 2000.

  • Mora di Fossombrone: campionessa spagnola.

  • Rostro di Fossombrone: campione riproduttore.

  • Deborahcollacca di Fossombrone: campionessa italiana 2002, europea 2003, internazionale 2003, europea 2004, riproduttrice 2007.

  • Dante Alighieri di Fossombrone: campione italiano 2002.

  • Ludovico il Moro di Fossombrone: campione italiano 2003, riproduttore 2005.

  • Anastasia: campionessa italiana 2003, giovane campionessa del Trofeo Mario Querci 2000.

  • Ramses: Top Dog italiano 2000.

  • Etrusco il Grande di Fossombrone: campione di Serbia.

  • Erode di Fossombrone: campione riproduttore 2007.

  • Erica di Fossombrone: Giovane promessa E.N.C.I. 2000, campionessa italiana 2003, internazionale 2003.

  • Uncené di Fossombrone: campione europeo giovane 2003, Top dog italiano 2004, campione italiano 2005, A.T.I.MA.NA. 2005, Columella molosser club 2005, mondiale 2006, internazionale 2006, polacco 2006.

  • Ultimaratio di Fossombrone: campionessa europea giovane 2003, internazionale 2005, italiana 2005, europea 2005, Columella molosser club 2005, mondiale 2006, polacca 2006.

  • Unatantum di Fossombrone: campionessa giovane del Trofeo M.Querci 2003, spagnola 2004, portoghese 2004, internazionale 2005.

  • Lillimarlen di Fossombrone: campionessa internazionale 2004.

  • Lollobrigida di Fossombrone: campionessa World S.A.M.N. 2003.

  • Longamanus di Fossombrone: campionessa riproduttrice 2007.

  • Eolofeo di Fossombrone: campione giovane di san marino 2007.

Philippe Le Nours : Deborahcollacca di Fossombrone sfiorava la perfezione : costruzione, tipo ed portamento. Pensate di potere reiterare la prodezza. D'altronde, quando si giunge a quel livello di qualità a che pro continuare ? C'è ancora qualcosa da dimostrare ?

Massimo Vinattieri : ti ringrazio di aver parlato così bene di Deborahcollacca, perché anche io la considero il soggetto più bello nato e allevato da noi. Deborah è stata il nostro soggetto record, presentata a 70 esposizioni in 8 Nazioni, vincendo due volte il campionato europeo, il campionato italiano, il campionato internazionale e il campionato riproduttore. Ma ci ha riservato anche grandi soddisfazioni come fattrice per aver partorito, fra una stagione espositiva e l'altra, per tre volte, con un totale di 25 figli. Tanti erano i suoi pregi, ma il difetto di non farsi avvicinare dai giudici (era nipote di Olmo di Ponzano) non le ha permesso di andare avanti nei best in show. Potere avere una femmina come Deborahcollacca in tutte le cucciolate non è cosa facile, e d'altra parte noi non abbiamo mai ripetuto un accoppiamento con gli stessi riproduttori per cercare gli stessi risultati. Non ci ha mai sfiorato la tentazione di smettere di allevare per appagamento dei risultati ottenuti (per stanchezza talvolta), mai per presunzione. Nell'allevamento c'è sempre qualcosa da dimostrare : sfumature da definire, caratteri da fissare, accoppiamenti da provare, un lavoro da finire….

Federico Vinattieri : Deborah era una mastina armonica, che rappresenta ancora il nostro "concetto di tipo". E' stata una cagna molto importante per noi, sia come fattrice che come soggetto da ring. Il nostro, come sai, è un allevamento a scopo sportivo, perciò il nostro lavoro di selezione avviene sia per mantenere il nostro tipo di mastino, sia per portare alle esposizioni cinotecniche dei soggetti in grado di arrivare ai primi posti. Tu mi chiedi, perché continuare? La risposta è perché la nostra passione per questa razza e per il "mondo cinofilo" è troppo grande e non possiamo fare a meno della competizione. Siamo ostinati a proseguire il nostro lavoro.


Philippe Le Nours : Erode di Fossombrone è un cane per cui ho un affetto particolare. La sua ossatura enorme, la sua massa muscolare, il suo posteriore da Percheron erano molto caratteristici della razza. Io potrei evocare la sua pacatezza anche. Quale sguardo ha volge su questo maschio ?

Massimo Vinattieri : Erode di Fossombrone è stato un cane importante per l'allevamento. Purtroppo non ha chiuso il campionato italiano per problemi politici di allora, dei quali la cinofilia italiana ne è piena. Ha lasciato per fortuna degli eredi sui quali stiamo lavorando per contribuire a ricostruirne i pregi. Il nostro grande rammarico è che, accoppiato con Deborahcollacca aveva dato due figli importanti, Avanti Tutta di Fossombrone e Arrivo Io di Fossombrone, morti prematuramente per avvelenamento, all'età di 8 mesi.

Federico Vinattieri : Erode era un soggetto di grandi masse e con un posteriore magnifico. Noi l'abbiamo utilizzato molte volte nel nostro programma di allevamento.
Sia Erode, che sua sorella Erica, sono stati due soggetti molto interessanti.
Ho tanti ricordi belli della carriera espositiva di Erode ; il ricordo più bello è la grande vittoria al Raduno World S.A.M.N. di Caserta del 2002, dove lui fece il miglior maschio assoluto. L'unico mio rimpianto è che Erode sia morto prima di chiudere il campionato italiano, per il quale mancava solo una esposizione.

Erode con Philippe
Erode di Fossombrone insieme a Philippe Le Nours

Philippe Le Nours : Qui in Francia, la selezione si fa con il riproduttore. Per alcuni allevatori tutto è basato su di lui. Un bel riproduttore è in grado di cancellare tutti i difetti. Come lavorate in materia di incrocio : selezione con la femmina, con il riproduttore, selezione mista ?

Massimo Vinattieri : un riproduttore non può cancellare tutti i difetti, ma può aiutare a farlo con gradualità, lavorando con più generazioni e comunque dipende anche in egual misura dalla femmina con cui è stato accoppiato. Non esistono regole precise per lavorare in materia di selezione. Certe caratteristiche alle quali alcuni danno molta importanza, per altri non hanno significato. Conosco allevatori che pensano di costruire il cane pezzo per pezzo, trascurando i problemi di testa. Noi cerchiamo di costruire il cane mantenendo la testa, quel tipo di testa a noi particolarmente caro, di giuste proporzioni, che mantiene un disegno di rughe simmetrico, con il taglio dell'occhio di giusta inclinazione, né troppo aperto né orizzontale, caratteristiche importanti per mantenere la giusta espressione nel mastino. Spesso perfino i giudici non riescono a distinguere la differenza fra un espressione truce, stanca e svogliata dovuta alla scorretta, eccessiva, abbondante o confusionaria distribuzione di rughe, pelle e pliche. Comunque l'argomento richiederebbe un approfondimento maggiore, cosa che si farà al nostro prossimo incontro.


Philippe Le Nours : Il cane ideale è quello che concilia costruzione e tipo e anche salute e carattere. Si può sperare di realizzare l'equazione perfetta quando si sa che il mastino napoletano è stato salvato dall' estinzione a partire da quattro o cinque linee di sangue diverse nella migliore delle ipotesi e che il suo sistema immunitario sembra perfezionabile ?

Massimo Vinattieri: in Germania negli anni '80 hanno fatto la campagna di selezione per la completezza dei denti del mastino; hanno ottenuto cani con dentatura completa e corretta, ma hanno perso il mastino.

Federico Vinattieri: il cane ideale non esiste e non penso che esisterà mai. Le razze, come ben sai, sono solo un compromesso tra uomo e natura, e purtroppo alcune razze come il mastino stanno diventando sempre più artificiali. Per ricreare la stabilità nella salute e nel carattere del mastino si dovrebbe fare un grande lavoro di selezione, tralasciando però il tipo, che è per noi allevatori, il parametro fondamentale.


Philippe Le Nours : Avete raggiunto un livello di perizia con alcuni altri allevatori europei. Quali consigli potete dare agli allevatori francesi che vorrebbero portare l'allevamento al culmine ?

Massimo Vinattieri: i consigli non si dovrebbero dare, altrimenti in esposizione non si vince più, ma scherzi a parte, la domanda è difficile…Non ci sono segreti da tramandare, ma metodo e rigore da seguire ; noi ci siamo basati e abbiamo fatto affidamento su un ceppo preciso, quello di Ponzano, e rischiando molto in consanguineità, abbiamo portato avanti il nostro tipo preferito. Conosco persone che volendo iniziare un allevamento hanno cominciato ad aquistare buoni soggetti da tante linee di sangue e il risultato è stato scadente.

Federico Vinattieri: i sacrifici da fare sono tanti e purtroppo in questa razza non ci sono solo grandi emozioni, ma ci sono anche grandi delusioni. Solo con una grande passione e con tanta determinazione si possono raggiungere dei risultati nel tempo.


Philippe Le Nours : Le femmine vengono definite più facili, i maschi più rudi quindi migliori guardiani. Che ne pensate ?

Federico Vinattieri: io penso che il carattere del mastino si deve plasmare fin da quando è cucciolo. Io non farei discriminazioni per quanto riguarda il lavoro di guardiano. Anche la femmina fa la guardia e a volte meglio del maschio.


Philippe Le Nours : Il mastino napoletano non è classificato cane pericoloso in Francia però c'è una propaganda anti-molossi perché cani hanno ucciso anziani e bambini in tenera età cioè persone vulnerabili. La vigilanza è sempre stata imperativa. Oggi più che mai. L'emozione collettiva ha spinto il presidente della Repubblica a dire che in caso di attacco mortale, la condanna potrebbe andare fino a 10 anni di prigione. Anche in Italia c'è una psicosi ? Come i pubblici poteri considerano il mastino napoletano ?

Massimo Vinattieri: il mastino napoletano di per sé non è mai pericoloso, il padrone a volte lo è. Dipende sempre e solo esclusivamente da come si abitua e si cresce l'animale. Tutti gli incidenti successi sono dovuti a leggerezze da parte dei proprietari. La psicosi in Italia c'è stata ma recentemente il mastino napoletano è stato tolto dalle razze pericolose. Comunque non ci sono razze pericolose di per sé, ma dipende sempre da come si abitua l'animale all'indifferenza alle persone. Io in tutta la vita ho ricevuto un solo morso da un cane, ed era il Chihuahua di mia suocera.

Federico Vinattieri: io penso sinceramente che non esistono "razze pericolose", esistono solo razze predisposte per essere pericolose….tutto dipende dall'uomo.


Philippe Le Nours : Attualità sempre ma più leggera. Che si pensa del divieto del taglio delle orecchie e della coda in Italia ?

Massimo Vinattieri: noi dell'allevamento di Fossombrone rispettiamo le regole e abbiamo cominciato a lasciare i cuccioli integri per partecipare ad esposizioni in tutta Europa nei Paesi dove il divieto è effettivo, ma il paradosso in Italia è che il divieto del taglio delle orecchie e della coda non è regola dell'Ente nazionale della cinofilia, ma regola dello Stato, quindi frequentare le esposizioni italiane con le orecchie tagliate ancora è possibile, (rischiando comunque denuncia per maltrattamento) e di conseguenza ancora i giudici non sono abituati a giudicare con frequenza soggetti a orecchie e coda lunghi e occorreranno alcuni anni per avere omogeneità nei criteri di giudizio.

Federico Vinattieri: se vogliamo partecipare alle esposizioni all'estero dobbiamo smettere di tagliare, perché in quasi tutti i paesi d'Europa c'è il divieto di tagliare. Io penso che si dovrà lavorare molto sulla selezione delle orecchie, perché per ora essa non esiste e quindi assisteremo a una eterogeneità anatomica in tutti i soggetti.


Philippe Le Nours : Non ci sarà una diminuzione d'interesse per la nostra razza quando si sa che alcuni appassionati considerano che un mastino napoletano con le orecchie lunghe non è più un vero mastino napoletano ?

Massimo Vinattieri: Mario Querci mi diceva : - " Quando un mastino è bello, è bello anche a orecchie lunghe… "

Federico Vinattieri: sicuramente l'interesse è un po' diminuito, ma secondo me il mastino ha tante altre qualità che faranno dimenticare molto presto le orecchie lunghe, e quindi i veri appassionati rimarranno fedeli alla razza. Dobbiamo solo abituarci al nuovo aspetto estetico. Altre razze come il Dobermann o il Boxer avranno maggiori problemi.


Philippe Le Nours : Quale è il posto occupato dal mastino napoletano nella cinofilia italiana oggi ?

Massimo Vinattieri: se il mastino fosse originario di un'altra Nazione, ne farebbero il monumento nazionale. In Italia l'interesse recentemente è decrescente e lo dimostra il numero dei soggetti partecipanti alle esposizioni, in progressiva diminuzione negli ultimi anni, caso a parte il successo costante del numero di partecipanti al Trofeo Mario Querci, al quale vi aspettiamo come tutti gli anni.

Federico Vinattieri: purtroppo l'Ente nazionale non dà a questa razza l'importanza che vorremo. Questa razza dovrebbe essere considerata il "fiore all'occhiello" della cinofilia italiana, ma purtroppo, secondo il mio parere, non viene valorizzata abbastanza.

 

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